Seguiamo il caso MyWay-4You da piu' di un anno ed ormai,
praticamente ogni giorno che passa, riceviamo qualche
richiesta di avvio dell'azione legale contro una banca del
gruppo Monte dei Paschi di Siena. In sintesi, la situazione,
ad oggi e' la seguente.
Illegittimita' del prodotto
I tecnici che collaborano con l'Aduc hanno rilevato
moltissimi difetti, sia tecnico-finanziari che giuridici,
che comprovano la non validita' del prodotto in quanto tale,
indipendentemente dal fatto che sia stato venduto al
pensionato o ad un premio Nobel per l'economia.
Noi sosteniamo che il gruppo Monte dei Paschi di Siena ha
progettato e venduto un prodotto che arreca un danno
economico certo al cliente al solo scopo di ricavarne un
ingiustificato profitto.
Questo, a nostro giudizio, viola una serie di norme che
regolano il settore dell'intermediazione finanziaria (Testo
Unico della Finanza e Regolamenti CONSOB) ma potrebbe anche
configurare il reato di
truffa contrattuale, ipotesi
attualmente al vaglio di alcune procure della
repubblica.
Le contromosse della banca
Il gruppo Monte dei Paschi di Siena si e' mosso, in questa
vicenda, con una abilita' degna di migliore causa.
Fingendo la disponibilita' a risolvere il problema, e'
riuscita a far passare la tesi (con la compiacenza delle
autorita' di vigilanza e di alcune associazioni di
consumatori) che il prodotto in se' sia valido, ma che in
qualche caso, qualche venditore solerte l'ha piazzato al
cliente sbagliato.
A tutt'oggi in diversi ritengono che il caso sia risolto,
che il Monte dei Paschi di Siena stia procedendo a
rimborsare gli sfortunati clienti e che tutto sia finito nel
migliore dei modi.
Il presidente della banca Pier Luigi Fabrizi, nei giorni
scorsi, in un'intervista ad un quotidiano, ha detto che
"Puo' esserci stato qualche errore nella fasi di
commercializzazione in termini di non aderenza al profilo di
rischio della clientela. MPS, d'altra parte, e' stata la
prima banca ad aprire tavoli di conciliazione con i
consumatori" (la Repubblica, 28/1/2004, pag. 33). In
poche parole, secondo il presidente, bisognerebbe pure fare
i complimenti alla banca.
Le autorita' di vigilanza si sono schierate, anche se non
pubblicamente, a favore del Monte dei Paschi di Siena. La
CONSOB avrebbe aperto una istruttoria a giugno, ma sembra
che caduta nel dimenticatoio dopo sei mesi.
La Banca d'Italia, nella persona del suo Governatore Antonio
Fazio, ha prima dichiarato in Parlamento che questi prodotti
hanno violato l'etica, e poi -sempre in Parlamento, nei
giorni scorsi- ha accreditato la tesi che "e' tutto risolto,
la banca paga.non ci sono problemi".
Invece i problemi ci sono, e come!
Lo sanno bene i migliaia di risparmiatori che si sono visti
fare proposte ridicole da questo tavolo di conciliazione, e
lo sanno bene le centinaia di clienti che sono in causa e
che nei processi vedono la banca fare i salti mortali pur di
non ammettere le proprie responsabilita'.
Ma la cosa ancora piu' grave, in tutto questo, e' che ci
sono migliaia di risparmiatori che hanno questi prodotti e
non sanno niente, oppure sanno, ma sono in condizioni tali
da non poter prendere nessuna iniziativa contro la banca
perche' sono sotto ricatto per prestiti gia' concessi.
Sensibilizzare l'opinione pubblica: c'e' forte bisogno
del contributo di tutti
Fino ad oggi abbiamo percorso con decisione la strada
dell'azione legale. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo,
se possibile, ancora con maggior determinazione.
Pero' riteniamo che sia indispensabile anche procedere con
iniziative in grado di rendere ancora piu' evidente questo
comportamento del Monte dei Paschi di Siena.
E' indispensabile l'apporto di tutti coloro che vogliono
affermare il principio di legalita' anche nel settore del
risparmio. Per questo e' importante scrivere lettere,
E-mail, fax ai media, politici ed autorita' di vigilanza
affinche' costoro abbiano una visione della realta' (e'
cioe' che la banca sta fingendo di trattare e che le
responsabilita' principali non sono dei venditori ma della
banca stessa che ha progettato e venduto un prodotto che
arreca ai clienti un danno certo ed alla banca
un'altrettanto certo, enorme ed ingiustificato
profitto).
Chi si sente coinvolto puo' a sua volta coinvolgere altri
clienti del gruppo MPS, informandoli ed aiutandoli ad agire
per far valere i propri diritti.
Se utile e necessario potremo organizzare una manifestazione
a Siena, in piazza Salimbeni )sede Mps) per rendere
esplicito che il problema e' tutt'altro che risolto e che
il Monte dei Paschi di Siena deve trovare una soluzione
per tutti i sottoscritti di questi prodotti
ingannevoli.
Noi coordineremo queste persone, ma l'iniziativa deve
originarsi anche dai singoli sottoscrittori.
Per un confronto continuo e costruttivo, abbiamo aperto un
apposito spazio nel forum di discussione del portale, "Di la
tua". Sara' un "Di' la tua" un po' particolare perche', a
differenza delle altre discussioni, noi stessi interverremo
per dare il contributo al formasi di iniziative che possano
spingere i media a porre questa vicenda sotto i riflettori,
cosi' da costringere il Monte dei Paschi di Siena a trovare
una soluzione per tutti i sottoscrittori.
Chi e' disponibile a dare una mano concretamente, puo'
iscriversi nell'apposita mailing-list
clicca
qui
e verra' contattato non appena ci saranno iniziative
concrete.
La strada dell'azione legale
Centinaia di risparmiatori hanno intrapreso la strada
dell'azione legale e siamo abbastanza soddisfatti dei primi
risultati. Gli elementi giuridici che siamo riusciti a
documentare a favore della nostra tesi di nullita' e/o
annullabilita' del contratto sono tanti e tali che ci
lasciano sperare. Le risposte della controparte, sia con gli
atti formali che in via informale, ci fanno intuire che la
Banca sia consapevole di essere legalmente dalla parte
sbagliata. Una conferma di cio' viene dal fatto che in
alcune circostanze la banca ha chiesto di chiudere l'azione
fuori dalle aule del tribunale prima della sentenza.
Per quanto riguarda i sottoscrittori fuori sede dei MyWay,
tentando un'azione legale specifica basata sul discorso
della nullita' a causa dell'omessa indicazione della
facolta' di cui all'art. 30 comma 6 (si veda:
clicca qui).
Abbiamo raccolto alcune centinaia di mandati specifici su
questo punto. Al momento non siamo in grado di anticipare
alcuna informazione perche' i legali stanno ancora
lavorando, ma anche su questo punto siamo abbastanza
soddisfatti di come stanno procedendo le cose.
Oltre alle azioni intraprese direttamente dai legali che
collaborano con l'Aduc, abbiamo visto gli atti di decine di
altri processi istruiti in tutta Italia da singoli avvocati.
Purtroppo molti di questi processi sono stati avviati con
argomentazioni giuridicamente deboli (anche se vere, ma,
nella sostanza, difficilmente dimostrabili) ed e' probabile
che in alcuni di questi processi la Banca uscira'
vincitrice. In generale la via dell'azione legale e' lunga e
non e' priva di costi, sebbene noi abbiamo cercato di
ridurre questi ultimi al massimo per agevolare il maggior
numero di persone. La Banca fa affidamento proprio sul fatto
che la stragrande maggioranza dei clienti non fara'
un'azione legale.
Soltanto qualche centinaia, o forse un migliaio di clienti
potra' uscire da questi prodotti fasulli attraverso la
strada legale. Ma i sottoscrittori di questi contratti sono
sicuramente piu' di centomila e loro continueranno a pagare.
Per la Banca, il costo di risarcire, magari prima di una
sentenza definitiva, qualche centinaia di clienti che hanno
avviato un'azione legale e' ampiamente compensato dagli
altri migliaia sui quali hanno realizzato guadagni esagerati
(oltre che, a nostro giudizio, illegittimi). Se qualcuno non
accettera' le proposte di risarcimento e andra' fino in
fondo, si potra' sempre ricorrere in secondo grado e poi in
appello. Ed in questo caso saranno passati 7/8 anni.