marco-eshop.it, mancato rimborso a fronte dell'esercizio del diritto di recesso
di Anto.Skia
21 febbraio 2013 13:34
Salve, a settembre 2012 ero alla ricerca di due telefoni
cellulari, uno per me ed uno da regalare, nelle mie
ricerche, il 26 settembre, finisco sul sito di Marco
Torzoni, www.marco-eshop.it, dove gli apparecchi erano in
vendita ad un prezzo buono, contatto per e-mail la Ditta
(individuale) e chiedo se il telefono è con garanzia
Italia, nel giro di mezz'ora arriva la risposta positiva,
quindi rispondo chiedendo se la disponibilità è immediata
in quanto ho intenzione di acquistarne 2, anche qui risposta
affermativa immediata, quindi chiedo la spedizione presso un
punto TNT e mi viene risposto (subito) che è possibile; a
questo punto mi registro sul sito, procedo con l'ordine ed
effettuo contestualmente il bonifico bancario (il tutto
sempre il 26 settembre nel giro di meno di due ore); invio
immediatamente copia del bonifico per e-mail. Da quel
momento in poi le comunicazioni, anzi, le riposte alle mie
comunicazioni, cessano. Chiedo nei giorni successivi notizie
della mia spedizione, che secondo le "Condizioni Generali"
riportate sul sito, doveva avvenire entro 72 ore dalla
ricezione del bonifico (avvenuta il giorno successivo alla
sua effettuazione per contratto con il mio istituto
bancario, e quindi il 27 settemmbre) e non ricevo risposte
di alcun tipo.
Ormai privo di interesse verso i telefoni, predispongo una
raccomandata A.R. con l'esercizio del diritto di recesso e,
contestuali, richiesta di rimborso e di cancellazione dei
dati personali, come previsto dalle relative normative
vigenti in questo "strano" paese;
il 2 ottobre invio la raccomandata e la anticipo per e-mail
al diretto interessato a tutte le sue caselle di posta
elettronica. Ricevo il giorno dopo una mail con cui mi si
chiede "cortesemente" di inviare copia del pagamento
effettuato (cosa già fatta al momento dell'ordine) e la
richiesta di rimborso per raccomandata. Rispondo se
"cortesemente" avessero letto la raccomadata allegata alla
mail del giorno prima, e, ad ogni buon fine, reinvio copia
del bonifico. Poi "IL SILENZIO".
Ai primi di dicembre faccio inviare una lettera
(raccomandata A.R.) dal mio avvocato, anche qui nessuna
risposta, ne, ovviamente, rimborsi.
Poi, girando in rete scopro, nauseato, sia che non sono
l'unico che ha subito tale ingiustizia, sia che il titolare
della Ditta è legato, in qualche modo, ad altri siti di
e-commerce che utilizzano sistemi simili e di cui si è già
parlato o si sta parlando anche qui.
Ora, prescindendo da tutte le azioni legali possibili e
concesse dal nostro ordinamento, mi chiedo come mai le
autorità giudiziarie competenti che, come me, hanno notizie
attraverso i forum tematici (pubblici) di tali
comportamenti, non si siano messe in azione a protezione del
cittadino consumatore.
Alcune considerazioni e domande:
1) la Guardia di Finanza e/o l'Agenzia delle Entrate
"dovrebbe" agire almeno per omessa fatturazione, i pagamenti
sono stati infatti incassati ma ne la merce è stata
consegnata ne è stato emesso alcun documento fiscale;
2) la Polizia Postale, che come è noto fa monitoraggio di
questi fatti su forum e quant'altro, come mai non abbia
ancora bloccato il sito in questione ne gli altri registrati
dalla stessa persona che utilizza potenzialmente gli stessi
artifici;
3) la Procura della Repubblica non abbia ancora interesse
nelle azioni commerciali e fiscali, perlomeno poco chiare,
di questa Ditta e di quelle collegate;
4) i vari Garanti (Privacy, Commercio/AntiTrust) non si
stiano muovendo verso chi non sembra ripettare le regole da
loro "garantite".
????
A Voi le risposte e/o le azioni conseguenti, da parte mia
sono disposto a fornire la documentazione di quanto
sopra.
Grazie per l'attenzione.
FORUM IN EVIDENZA
25 febbraio 2013 22:09
Bel risultato il pd è sotto schiaffo dei grillini, meglio di così non poteva andare