Interrogativo originato da "Il Codice da Vinci"
di Luigi Cascioli
Per rispondere alla domanda che oggi tutti si pongono, dopo
aver letto "Il Codice da Vinci" di Dan Brown, cioè se Maria
di Magdala si sposò o no con Gesù bisogna soffermarci a
considerare altre due persone: Lazzaro e Menahem che
risultano essere coinvolte in questo matrimonio sia dai
Testi Sacri che dai libri storici.
Testi Sacri
Nei vangeli si legge che Gesù era il maestro di una squadra
formata da dodici discepoli, che Maria di Magdala era colei
che a Betania gli aveva lavato i piedi e che Lazzaro era
fratello di Maria di Magdala, nonché figlio di Giairo. Vedi
miracolo della resurrezione (Mt. 9,18- Mc. 5,11- Lc. 8,4 -
Gv. 11). Per capire la paternità attribuita a Giairo basta
considerare che tutti e quattro i racconti, anche se
cambiano in alcuni particolari, si riferiscono sempre e
comunque alla stessa persona, cioè a Lazzaro.
Testi storici
Dai testi storici risulta che Gesù è stato costruito sulla
figura di Giovanni, figlio primogenito di Giuda il Galileo e
capo di una banda di rivoluzionari (Bohanerges). Da Giuseppe
Flavio veniamo inoltre a sapere che Lazzaro, figlio di
Giairo, era legato da vincoli di parentela con Menahem,
figlio di Giuda il Galileo (Guerra giudaica).Sarà da questa
parentela di cui ci parla Giuseppe Flavio, che potremo,
oltre che confermare l'esistenza del matrimonio, trarre
anche un'ulteriore prova della non esistenza storica di
Gesù, parentela che risulterebbe incomprensibile se lo
sposo fosse veramente figlio di Giuseppe e non di Giuda il
Galileo come risulta dalle innumerevoli affermazioni che ci
vengono dai testi storici. Menahem e Lazzaro, quali fratelli
dei due coniugi, l'uno dell'uomo e l'altro della donna, ci
confermano con la loro parentela di cognati che il
matrimonio esisteva e che lo sposo era il primogenito di
Giuda il Galileo. Che Gesù, alias Giovanni di Gamala, fosse
marito di Maria di Magdala ci viene ancora confermato da
altri documenti che si riferiscono a quella banda dei
Bohanerges che i falsari hanno trasformato in una squadra di
discepoli predicatori di pace: dal vangelo di Filippo
ritrovato in Egitto nel 1945 durante le ricerche
archeologiche: "Maria, che era la consorte del Signore,
andava sempre con lui. Il Signore amava Maria di Magdala
più degli altri discepoli e spesso la baciava davanti a
tutti sulla bocca".
Nel papiro 8502 di Berlino, detto vangelo di Maria, si parla
della gelosia e del risentimento che gli altri discepoli, e
soprattutto Simone, provavano per la predilezione che il
Signore riservava a Maria: "Ha forse il Signore parlato in
segreto alla sua donna prima che a noi senza farlo
apertamente? (è Simone, altro figlio di Giuda il Galileo,
che parla) Ci dobbiamo umiliare tutti e sottoporci a lei?
Forse egli l'ha anteposta a noi?"
Dal vangelo copto viene riportata un'altra contestazione di
Pietro contro Maria di Magdala: "Simone, detto Pietro, disse
agli altri accoliti: «Maria deve andare via da noi perché
le femmine non sono degne della vita» e il Signore,
avendolo sentito, si rivolse a loro dicendo: «Ecco, io la
guiderò da farne un maschio, affinché diventi una
combattente come noi».
Soltanto il disprezzo che dimostra Simone verso le donne
dicendo che non sono degne di vita, sarebbe già di per sé
sufficiente per dimostrare che abbiamo davanti una banda di
rivoltosi giudaici seguaci delle leggi Mosaiche nella forma
più estremista.
«A questo punto, penso che non sia troppo avventato
supporre che tra i presenti a quella cena di Pasqua che
precedette la rivolta, ci fosse anche lei, Maria di Magdala,
quale moglie di Giovanni di Gamala e membro attivo
combattente della banda dei Bohanerghes». (Dal libro
"Favola di Cristo - Inconfutabile dimostrazione della non
esistenza di Gesù", Cap.12, uscito il primo gennaio del
2002 quando ancora nessuno aveva scoperto che nell'ultima
cena di Leonardo da Vinci si nascondesse il volto di una
donna in quello del discepolo Giovanni, discepolo che, in
realtà, non c'era, non poteva esserci, perché il vero
apostolo amato da Gesù era Lazzaro. Ma questo fa parte di
un altro capitolo).
Sperando di essere stato utile per la risoluzione dei
principali interrogativi che sono sorti in seguito alla
pubblicazione del libro "Il Codice da Vinci", cordialmente
saluto amici e nemici, intelligenti ed imbecilli. Dedico
questo documento a tutti i miei sostenitori perché si
rafforzi in loro la determinazione a combattere
l'oscurantismo della "Corruttrice Eterna".
Luigi Cascioli
Riferimenti:
http://www.luigicascioli.it
http://nochiesa.blogspot.com
Informazioni, interviste, conferenze:
Axteismo, Movimento Internazionale di Libero Pensiero
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