dal sito:
http://www.chiesavaldese.org/pages/archivi/index.php?id=192<
br>
Trsatto dal NEV (Notizie evangeliche" del 19 ottobre
2005
Al Sinodo dei vescovi i "delegati fraterni" parlano di
ospitalita' eucaristica
Il teologo valdese Paolo Ricca commenta gli interventi dei
due vescovi protestanti
"Nessuno ha il diritto di impedire la partecipazione alla
Cena del Signore, appunto perché è del Signore, e non
della chiesa". Queste le parole del teologo valdese Paolo
Ricca a commento delle riflessioni dei due delegati fraterni
protestanti, il primo anglicano, il secondo luterano,
intervenuti martedì 11 ottobre al Sinodo dei vescovi.
Rattristati per come la chiesa cattolica sta gestendo la
questione dell'ospitalità eucaristica - tanto cruciale per
l'ecumenismo, quanto per l'unità dei cristiani -, John
Hind, vescovo di Chichester (Gran Bretagna), e Per Lønning,
vescovo emerito della chiesa luterana di Norvegia, hanno
messo in evidenza come l'ospitalità eucaristica sia
largamente praticata tra gli stessi ranghi della chiesa
cattolica. Lønning si è detto rammaricato per le
conclusioni a cui sono giunti i vescovi cattolici riuniti in
Vaticano, dettate esclusivamente dalla dottrina, le quali
"vengono sostenute con la logica, senza alcun riferimento a
ciò che è avvenuto e che avviene nella vostra chiesa. Non
si presta nessuna attenzione alle opinioni che non sono meno
fondate sulla Bibbia di quella dominante".
"L'ospitalità eucaristica, come hanno sottolineato i due
delegati fraterni, che pure viene già praticata, è una
prassi irregolare, anzi, trasgressiva agli occhi della
dottrina cattolica", ha dichiarato Paolo Ricca. Non si fa
illusioni, l'autorevole teologo. Per lui "invocare
l'esistenza di una prassi più che consolidata all'interno
della chiesa cattolica, non servirà ad influenzarne la
dottrina. Il discorso da fare è un altro: non possiamo
essere noi i padroni della Cena. La Cena è amministrata sì
dalle chiese, ma essa è del Signore. Laddove si allestisce
questa mensa, che è anche quella di Giuda, tutti sono
invitati". Ricca tiene a ricordare le parole dell'apostolo
Paolo: che partecipino alla Cena tutti quelli che hanno
esaminato sé stessi! (I Corinzi 11). "Non possiamo
esaminare gli altri e decidere se possono o no accostarsi
alla mensa". E, con un pizzico di amarezza, fa notare che
"purtroppo i discorsi non possono fermarsi alla sola
constatazione dell'esistente. Il solo argomento della
'prassi eucaristica' di molti cattolici, non può essere
vincente. Intanto però devo notare che Gesù rimane quanto
mai prigioniero della dottrina delle chiese".
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