Il cambio della guardia a palazzo Ghigi dovrebbe essere
preludio per un radicale cambiamneto negli indirizzi della
politica estera e questo non solo nell'interesse dell'Italia
ma del mondo intero. Una scelta pacifista e conciliante,
come ci si aspetta da questo governo, privo di
rappresentanze neofasciste, come invece ve ne erano nel
precedente governo, potrebbe portare ad un notevole
contributo nelle soluzione di controversie pericolose,
suscettibili di portare ad un aumento della conflittualità
internazionale, con effetti che potrebbero essere assai
devastanti e destabilizzanti per l'umanità.
Tra questi impegni, uno dei più importanti da mettere in
agenda è quello del recupero di un rapporto di fiducia con
il governo libico, seriamente compromesso dallo scellerato
comportamento di uno dei personaggi più rappresentativi del
centrodestra: il leghista Calderoli. L'intervento di Fini
sulla vicenda non ha fatto altro che gettare benzina sul
fuoco, con le sue esternazioni palesemente false circa le
motivazioni dei disordini, tese a "recuperare" l'immagine
del suo compare di merende Calderoli. Giustamente ha fatto
Gheddafi a denunciare tali squallidi tentativi che ben si
allineano alla filosofia di governo impressa da Berlusconi e
dallo stesso Fini.
Le richieste economiche di indennizzo avanzate da molti anni
da Gheddafi (e perfettamente legittime) nei confronti del
governo italiano per gli immensi danni che il governo
fascista ha arrecato al tessuto economico e sociale dello
stato libico. Furono oltre 100 mila i civili libici
massacrati dai fascisti e dall'esercito controllato da loro.
Su tutto ciò c'è stato sempre il più totale silenzio dal
dopoguerra ad oggi ed i responsabili di tali atrocità hanno
potuto tirare le cuoia sui propri letti, confortati dai
pianti dei famigliari e parenti, dopo che per lungo tempo
erano vissuti con ricche pensioni elargite dallo stato
italiano, quale premio per i loro crimini.
Se la rifusione di tali danni è oggi tecnicamente
impossibile, con un'economia che va sempre più a rotoli,
almeno si potrebbe cominciare a rendere giustizia alle
vittime libiche, mandando in onda sulle reti pubbliche tutto
il materiale che già da molti anni il governo inglese ha
messo a disposizione di quello italiano ma che ancora giace
inutilizzato non si sa in quale archivio.
Mandare in onda "elaborati" servizi sulle foibe, senza fare
alcun accenno sulle premesse che portarono all'esecuzione
dei gerarchi che vi finirono dentro le foibe (insieme a
qualcuno che non aveva responsabilità dirette) e tacere
sulle "gloriose" vicende libiche dei fascisti è qualcosa
che rasenta il marciume morale e la dice lunga sul controllo
mediatico operato per cinque anni dai cattofascisti della
C.d.L.
Nel materiale sopra menzionato vi sono documentate tutte e
le atrocità e le allucinanti rappresaglie che i fascisti
operarono sulla popolazione civile libica. Ci sono
testimonianze rese dai prigionieri italiani degli
anglofrancesi le quali inchiodano i fascisti ed i loro
epigoni alle loro infami responsabilità.
Continuare a tenere nascosto tale materiale significa
rendersi totalmente e moralmente complici di quegli
assassini!
cronista
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