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Nuoba politica estera
di Cronista
10 maggio 2006 0:00
 
Il cambio della guardia a palazzo Ghigi dovrebbe essere preludio per un radicale cambiamneto negli indirizzi della politica estera e questo non solo nell'interesse dell'Italia ma del mondo intero. Una scelta pacifista e conciliante, come ci si aspetta da questo governo, privo di rappresentanze neofasciste, come invece ve ne erano nel precedente governo, potrebbe portare ad un notevole contributo nelle soluzione di controversie pericolose, suscettibili di portare ad un aumento della conflittualità internazionale, con effetti che potrebbero essere assai devastanti e destabilizzanti per l'umanità.

Tra questi impegni, uno dei più importanti da mettere in agenda è quello del recupero di un rapporto di fiducia con il governo libico, seriamente compromesso dallo scellerato comportamento di uno dei personaggi più rappresentativi del centrodestra: il leghista Calderoli. L'intervento di Fini sulla vicenda non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco, con le sue esternazioni palesemente false circa le motivazioni dei disordini, tese a "recuperare" l'immagine del suo compare di merende Calderoli. Giustamente ha fatto Gheddafi a denunciare tali squallidi tentativi che ben si allineano alla filosofia di governo impressa da Berlusconi e dallo stesso Fini.

Le richieste economiche di indennizzo avanzate da molti anni da Gheddafi (e perfettamente legittime) nei confronti del governo italiano per gli immensi danni che il governo fascista ha arrecato al tessuto economico e sociale dello stato libico. Furono oltre 100 mila i civili libici massacrati dai fascisti e dall'esercito controllato da loro. Su tutto ciò c'è stato sempre il più totale silenzio dal dopoguerra ad oggi ed i responsabili di tali atrocità hanno potuto tirare le cuoia sui propri letti, confortati dai pianti dei famigliari e parenti, dopo che per lungo tempo erano vissuti con ricche pensioni elargite dallo stato italiano, quale premio per i loro crimini.

Se la rifusione di tali danni è oggi tecnicamente impossibile, con un'economia che va sempre più a rotoli, almeno si potrebbe cominciare a rendere giustizia alle vittime libiche, mandando in onda sulle reti pubbliche tutto il materiale che già da molti anni il governo inglese ha messo a disposizione di quello italiano ma che ancora giace inutilizzato non si sa in quale archivio.

Mandare in onda "elaborati" servizi sulle foibe, senza fare alcun accenno sulle premesse che portarono all'esecuzione dei gerarchi che vi finirono dentro le foibe (insieme a qualcuno che non aveva responsabilità dirette) e tacere sulle "gloriose" vicende libiche dei fascisti è qualcosa che rasenta il marciume morale e la dice lunga sul controllo mediatico operato per cinque anni dai cattofascisti della C.d.L.

Nel materiale sopra menzionato vi sono documentate tutte e le atrocità e le allucinanti rappresaglie che i fascisti operarono sulla popolazione civile libica. Ci sono testimonianze rese dai prigionieri italiani degli anglofrancesi le quali inchiodano i fascisti ed i loro epigoni alle loro infami responsabilità.

Continuare a tenere nascosto tale materiale significa rendersi totalmente e moralmente complici di quegli assassini!


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