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I Pacta sunt servanda di Berlusconi, dopo, si trasformano sempre in Pacta sunt delenda
di francescomangascia
15 dicembre 2011 19:33
 
L’esimio barzellettiere nostrano, On. Silvio Berlusconi, spodestato dal ruolo di Premier, dopo la morte del suo amico Gheddafi è assurto al ruolo di insigne latinista, alla barzelletta del suo Sic Transit Gloria Mundi, riservato al suo trapassato amico libico morto dopo essere stato pure sodomizzato in onore delle celebrazioni libiche del bunga bunga, ha adesso aggiunto un altro dei suoi humor latinisti, cimentandosi in un ‘Pacta sunt servanda’, scordandosi però che, in passato alla serietà di questa regola, preferì un disonorevole Pacta sunt delenda, quando si trattò di tener fede al Contratto con gli italiani, un documento presentato e firmato da proprio dal latinista on Silvio Berlusconi, cinque giorni prima delle elezioni politiche del 2001, nel corso della trasmissione televisiva Porta a Porta condotta da Bruno. Un Pacta sunt servanda, con cui l'allora capo dell'opposizione si impegnava, in caso di vittoria elettorale, a varare varie riforme riassunte in 5 punti e, in caso di mancata realizzazione di almeno 4 punti, a non ricandidarsi alle successive elezioni politiche.

Francesco Mangascià
 
 
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