Le masse ignoranti musulmane, ancora una volta hanno
obbedito ai loro ayatollah e sono scese in piazza contro
presunte dichiarazioni del Papa Benedetto XVI, travisate e
presentate come una offesa al mondo islamico.
Anche governi "moderati" (?) addirittura hanno inviato note,
ritirato ambasciatori, chiesto persino scuse.
Il Papa Benedetto XVI non ha chiesto scusa, ma è stato
costretto a ritornare sul passaggio incriminato per dire che
la frase dell'Imperatore Manuele II Paleologo non
corrispondeva al suo pensiero.
Non posso certo pensare di poter dare lezioni al Papa, ma,
umilmente, mi permetto di far notare come la percezione di
simili "precisazioni" abbia la stessa valenza delle
scuse.
Non vi era alcuna necessità di precisare quel che è
chiarissimo dalla lettura integrale della lezione papale di
Ratisbona che Alef ha opportunamente riportato .
Ma, forse condizionato dai suoi consiglieri e, ancor più,
da vari governi il Papa è stato costretto a tale
precisazione, lanciando così un pessimo segnale al mondo
islamico che, dopo le scuse della Danimarca per la vicenda
delle vignette incassa una ulteriore manifestazione di
debolezza dell'Occidente, ricevendone la percezione di poter
alzare ancora di più la posta e la prepotenza con la quale
si presenta al nostro cospetto.
Quando hanno attaccato gli Stati Uniti l'11 settembre, è
chiaro che non si aspettavano una risposta efficace.
Non dimentichiamo che negli anni 90 ci furono molti attacchi
agli americani - in Africa orientale, nello Yemen, in Arabia
Saudita - e che cosa hanno fatto gli Stati Uniti?
Niente.
Così i terroristi hanno pensato di poter alzare il tiro, di
poter passare al grande assalto.
Quello che è successo dopo li ha sorpresi: dopo l'11
settembre, l'attacco americano in Afghanistan,
l'annientamento dei talebani, è stato uno shock terribile
per loro e hanno cominciato a rivedere le loro
opinioni.
Hanno cominciato a pensare che dovevano stare più
attenti.
Poi è iniziato il confronto, il dibattito in America e
specialmente in Europa. Si sono sentiti appoggiati.
Hanno ricominciato: sono direttamente incoraggiati da quello
che vedono: debolezza, divisione, indecisione".
Non possiamo permetterci di dare adito a dubbi.
I musulmani devono capire, con le buone o con le cattive,
che noi siamo liberi di esprimere le nostre opinioni, anche
su di loro, anche sulla loro religione, esattamente come le
manifestiamo sulla nostra religione e su noi stessi.
Purtroppo la tiepida reazione mondiale all'aggressione
subita dal Papa, la cui effige è stata bruciata in piazza,
esattamente come accade per i Presidenti degli Stati Uniti e
i Primi Ministri di Israele, ci induce a pensare che ancora
non si è compreso che siamo in guerra e che in guerra anche
le parole, anche gli atteggiamenti contano per ridurre le
perdite, demoralizzare il nemico, abbreviarne la
durata.
E' vergognoso leggere di un ministro (temporaneo) italiano,
Antonio Di Pietro, che si accuccia ai piedi dei mullah per
chiedere anche lui le scuse del Papa.
E' sconcertante leggere del ministro (temporaneo) agli
Interni che davanti alla violenza islamica, non sa far altro
che riproporre il "dialogo" con i "musulmani moderati",
evidentemente già dimentico, dopo magari averne celebrato
le opere, delle parole di Oriana Fallaci ne "La Forza della
Ragione" :
"Illudersi che esista un islam buono e un islam cattivo
ossia non capire che esiste un islam e basta, che tutto
l'islam è uno stagno e che di questo passo finiamo con
l'affogar dentro lo stagno, è contro Ragione. Non difendere
il proprio territorio, la propria casa, i propri figli, la
propria dignità, la propria essenza, è contro Ragione.
Accettare passivamente le sciocche o ciniche menzogne che ci
vengono somministrate come l'arsenico nella minestra è
contro Ragione. Assuefarsi, rassegnarsi, arrendersi per
viltà o per pigrizia è contro Ragione."
Sia chiaro, è ora di dire basta ai cedimenti davanti alle
intimidazioni dei musulmani.
Abbiamo tutto il diritto di citare le frasi dei saggi
Imperatori del passato:
""Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi
troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua
direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che
egli predicava
(Manuele II Paleologo, 1391)"""
Una frase che, tra l'altro, se non rispecchia il pensiero
del Sommo Pontefice, rispecchia pienamente quello di molte
persone, visto che la diffusione dell'islam con la violenza
e l'omicidio è una verità storica di cui hanno fatto le
spese, sin dai primi anni, i vicini di Maometto, ed è una
caratteristica connaturata nell'espansionismo
musulmano.
E ben poteva saperlo un Imperatore così minacciato
dall'islam contro il quale era costantemente in guerra.
Troppi secoli, durante i quali la minaccia musulmana è
stata rimossa dalle nostre coscienze, ci hanno fatto
dimenticare tutto quel che noi Occidentali abbiamo patito
dalle ripetute aggressioni e invasioni musulmane, respinte
grazie al valore di popoli, di re, di pontefici e di nobili
generali.
Non facciamo l'errore di chiudere gli occhi davanti
all'aggressione musulmana.
Riflettiamo su quel che è meglio per difendere il nostro
diritto alla Libertà, al Benessere, alla Sicurezza, facendo
tesoro degli insegnamenti di illuminati contemporanei come
la Fallaci o di saggi conoscitori del passato del mondo
islamico come l'Imperatore Manuele II Paleologo.
E ricordiamoci anche che i Romani hanno costruito e
conservato un impero non dialogando in ginocchio con il
nemico, ma sconfiggendolo sul campo, infliggendogli anche
durissime perdite, usando l'arma psicologica del dimostrare
come i suoi dei fossero più deboli dei nostri e dopo, solo
dopo, aver domato le ribellioni e ripristinato l'ordine,
ammettendo nel Pantheon anche gli dei dei popoli nemici,
sconfitti e sottomessi, realizzando così una piena libertà
di religione, la stessa che, due millenni dopo, i musulmani
non vogliono riconoscere al prossimo.
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Credo che siamo in un momento storico drammatico, per una combinazione di fattori, siamo comandati da una banda di scemi. Dico a livello mondiale!!