Affaticamento collettivo: la nevrosi da patente a punti
di Amadio Bianchi
Con tutto il rispetto per le istituzioni, bisogna affermare
che alcune decisioni politiche, non portano solo
miglioramento ma qualche volta una generale inquietudine che
va ad accrescere quello stato di ansia che oggi va preso in
considerazione come una vera e propria indisposizione
sociale.
L'ansia, come ho affermato in più occasioni, è conseguente
allo stato di preoccupazione conscia e inconscia verso il
futuro.
In occasione del sopraggiungere di una fra le ultime
deliberazioni, quella della "patente a punti", ho notato un
serio peggioramento nella salute del sistema nervoso di
molti soggetti.
Mi sono posto alcune domande anche perché mi sono sentito
direttamente coinvolto come automobilista.
Premetto che, in generale, sono favorevole alla disciplina.
La disciplina, tuttavia, sempre secondo il sottoscritto,
deve essere la conseguenza di una forma di comprensione o di
evoluzione.
Sono invece certamente contrario alla disciplina che
proviene da forme di repressione. Naturalmente per la prima
forma, è necessario un maggiore impegno da parte sia delle
istituzioni sia degli educatori e la presenza di soggetti
sensibili ed evoluti, disposti ad essere di esempio.
Reprimere mi sembra sicuramente più da involuti, eppure,
nonostante il grado di evoluzione che ci vantiamo di aver
raggiunto, assistiamo spesso a forme di repressione.
Gli automobilisti lo sanno molto bene, mentre forse non
hanno ben presente che non ci sono solo doveri ma si può
vantare anche qualche diritto. Volendo scivolare in un
discorso di tipo economico come si fa oggi, oserei sostenere
che l'automobilista paga veramente molto per avere poco se
non addirittura anche sensi di colpa.
Paghiamo il bollo, l'assicurazione, tante ma veramente tante
tasse sulla benzina, i meccanici, i parcheggi ecc. ecc e la
macchina finisce per diventare un esempio di come si viva
nell'illusione e nell'inganno.
Presumo che ognuno di noi, almeno una volta, si sia chiesto,
dopo aver sopportato tre o quattro ore di coda in
autostrada, se è giusto pagare ugualmente il pedaggio per
un servizio che non c'è stato.
Almeno una volta, si sia chiesto dove finiscono i sodi di
tasse che si pagano sulla benzina, anziché dare diritto ad
aver un parcheggio gratuito, unica concreta via che potrebbe
portare ad usare meno l'automobile.
Almeno una volta, si sia chiesto se piazzare gli autovelox
nascosti sia un inganno se non addirittura immorale.
Potrei continuare per ore ma visto che mi occupo di
serenità e salute, dichiaro di aver notato alla presenza
della "patente a punti" un accentuarsi di disturbi nervosi
specialmente nei soggetti più deboli. Oggi, com'è noto, e,
data la qualità della vita, molti hanno il sistema nervoso
fragile.
Concludo chiedendomi se chi gestisce queste "cose", anche
solo per un attimo, si preoccupa della salute pubblica.
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