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PENA DI MORTE: la risposta finale
di IVAN
21 maggio 2008 0:00
 
PENA DI MORTE: LA RISPOSTA FINALE
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Il mio rispetto per chi già ne è contrario. Anche se siete benvenuti a confermare la vostra posizione, non siete voi il destinatario di questo post, ma coloro che ne sono a favore.
Ai quali va non il mio disprezzo, bensì la mia compassione.

Gary Graham, Caryl Chessman, Ruben Cantu e tutti gli altri giustiziati riconosciuti poi innocenti vi ringraziano.
Nessuno di voi avrebbe il cuore di calare la mannaia, se non a parole. Ma vi ascoltate?

RITENETE GIUSTO UCCIDERE CHI RITIENE GIUSTO UCCIDERE.

Come dire: ammettete da soli che vi condannereste a morte.
Chiacchieroni arrabbiati e superficiali, parlate solo per empatie, impulsi belluini.
Avete dimenticato di essere Uomini.
Nessuno la prenda come un'offesa; confermo: avete solo DIMENTICATO.
Dimenticato che, dai tempi delle Caverne, lo scopo di un'aggregazione umana - una famiglia, una città, una nazione - è soltanto UNO:

PROTEGGERE LA VITA.


Qualunque Stato in cui si applica la Pena Capitale è perciò corrotto alle sue fondamenta, poco importa ciò che di "buono" vi viene poi costruito sopra.

La morte - altrui - ci è divenuta troppo familiare. Uccidiamo troppo.
Uccidiamo troppo perché l'abbiamo reso così FACILE, risparmiandoci il Macello.
Non sono più le tue mani sulla gola del tuo nemico, guardandolo negli occhi mentre perde la Vita, obbligandoti ad essere consapevole dell'Enormità del tuo gesto.
No, è un dito su un pulsante, in nome dell'eseguire un ordine, e poi voltare la testa dal Massacro. "Non è mia responsabilità, non voglio saperne niente".

Se la Natura decide di darsi una scrollata...PAF, non uno di noi moscerini resta vivo.
La Vita è un'errore della Natura; una palla di neve nel deserto che non si è sciolta. Un MIRACOLO.
Ma la nostra quotidianità è talmente affollata di persone, talmente piena di questi miracoli, che ci appaiono normali, scontati.

Invece di sentenziare sui meriti altrui di scomparire dall'Esistenza, basterebbe cambiare la nostra prospettiva sul mondo e sulle persone, come se li vedessimo per la prima volta.
È uno spettacolo meraviglioso che può ancora togliere il fiato. E senza bisogno di un cappio al collo.

Ivan

 
 
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