I miei genitori sono anziani. Mia madre ha 75 anni e mio
padre 83. Abitano in una casa dell' I.n.p.d.a.p. che tra un
po' verrà messa in vendita e non essendo persone facoltose
si trovano ora alla loro età a fronteggiare una situazione
che non è ancora chiara.
Hanno dei risparmi in banca che decidono di spostare alla
posta in quanto l'ufficio è sotto casa. Mio padre ha il
morbo di Alzheimer e non può occuparsi della finanza
familiare e mia madre ha due caviglie grosse come due
cotechini e non vuole fare più strada del necessario per
questo scopo.
Mia madre apre un libretto di deposito. La cassiera vede un
ammontare interessante (cira 50.000 Euro) Ma Signora!! Vuole
tenere tutti questi soldi in libretto? Ed indica un bel
poster che riporta un 'interesse (?!?!?!?) di più del 3%
netto. Mia madre è una ex "Bot people", fedele al tasso
fisso. Scatta per lei l'interesse generale tra gli impiegati
della filiale e più di una persona accoglie a braccia
aperte mia madre. Lei spiega le sue esigenze a breve.
(casa)
Il giorno dopo parlando del più e del meno mi dice che ha
comprato delle obbligazioni che le frutteranno tra il 3 ed
il 4%. Questo "tra il.. e il.." mi incuriosisce. Trattandosi
di titoli a reddito fisso mi chiedo come sia possibile un
rendimento incerto. Mi mostra il contratto di sottoscrizione
e vedo che si tratta di fondi di investimento in Bond.
Onestamente reputo che non comporti grandi rischi ma non si
tratta comunque di quello che lei crede. Lei se ne rende
conto e si preoccupa. Mi da gli opuscoli che ha ricevuto
dopo la sottoscrizione e che non ha mai letto e non trovo
alcuna clausola che spieghi la facoltà di recesso. Non è
nemmeno a conoscenza che Vi siano dei costi di
gestione.
Vado in posta ed entro nel perimetro adibito al personale.
Non vengo ricacciato ma viene a ragione considerata
un'intrusione. Vedendo che il Direttore dispone di una
scrivania con tanto di sedia davanti alla sua avevo dato per
scontato che quel luogo fosse adibito al ricevimento della
potenziale clientela. Mi sbagliavo. Vengo a sapere in
seguito da mia madre che lei ha ricevuto informazioni ed
eseguito la sottoscrizione in piedi davanti alla sua fila
per buona pace del suo diritto alla privacy.
Metto il contratto sul tavolo del direttore e chiedo il
recesso. Cresce la tensione allorché il Direttore mi
domanda se secondo me lui abbia un interesse specifico a
proporre questo tipo di investimenti (domanda trappola). La
mia risposta è la seguente: Sicuramente ci guadagnerete non
penso che le poste vengano gestite da Madre Teresa di
Calcutta. A quel punto batte i pugni sul tavolo e grida
all'insulto. Prende la sua busta paga in bella vista sul
tavolo, me la agita sul muso, sottolinea il basso ammontare
corrispostogli mensilmente ed asserisce che non gli viene
riconosciuto personalmente nulla per quanto riguarda la
vendita di questi prodotti finanziari. Chiama rinforzi da
una cassa che fa momentaneamente chiudere e minaccia di
chiamare chissà chi che poi non specifica (presumo i
Carabinieri per l'intrusione nel sacro perimetro).
Chiedo ai "rinforzi" di presentarsi ma il tizio dice che non
è necessario che si presenti e si piazza vicino a me.
C'erano anche due gentili signore alle casse (più a
conoscenza del caso in quanto una di esse ha proposto
l'investimento), ma ha preferito chiedere supporto a
lui.
Il Direttore mi sciorina la sua formazione universitaria e
ribadisce che mia madre è maggiorenne, nel pieno delle sue
facoltà, ed in grado di decidere. Avendo lei sottoscritto
significa che ha preso piena visione di tutto quanto
concerne l'investimento (in piedi davanti ad un vetro - un
opuscolo di circa 15 pagine con varie persone in coda). Gli
do' ragione, "sicuramente non può essere andata in altro
modo", affermazione che lui prende per sarcasmo.
Probabilmente preferirebbe che io pronunciassi parole
come... raggiro/omissioni/scarsa diligenza, ma secondo la
legge così non è. Sul contratto c'è la firma di mia
madre, il che significa che secondo la legge ha preso
visione di tutto sotto la sua piena responsabilità, ed io
non sono così stupido da dire qualcosa che mi metta fuori
gioco nonostante lui ribadisca in più di un'occasione che
l'abbia insultato - vedi Madre Teresa.).
Arriva anche mia madre tutta trafelata e per una mezz'ora
dobbiamo sorbirci una lezione di alta finanza e di struttura
della pubblica amministrazione, il che mi lascia
indifferente. Io e mia madre vogliamo il recesso. Qualsiasi
parola in più può essere fonte di tensione perciò mi
pronuncio il meno possibile ed invito mia madre a fare
altrettanto e lei, mortificata, sembra quasi scusarsi di non
essere stata in grado di capire.
Nel contratto non trovano la clausola di recesso e a detta
del Direttore è perché a differenza di altri prodotti come
le polizze, non esiste e Vi è solo la possibilità di
rimborso. Stremato dalla sua petulanza e ripetitività
chiedo che si proceda in tal modo ed affermo di essere
cosciente che Vi potranno essere delle differenze dovute
alla fluttuazione del valore del fondo. Non mi importa... l'
importante è non vederlo più.
Considerazioni:
Quanto è successo non è colpa del Direttore e degli
impiegati della Filiale per i seguenti motivi:
1)Poche filiali delle poste (forse nessuna) hanno una sede
appropriata per accogliere clienti interessati (o meno) a
prodotti finanziari. La maggior parte delle filiali è
dotata di sportelli ermetici ben separati dall' utenza.
2)Mi chiedo quale tipo di preparazione sia stata data al
personale delle poste per quanto concerne questa
"rivoluzione dell'offerta postale", sia dal punto di vista
dell'approccio alla clientela che dal punto di vista
puramente tecnico riguardo la conoscenza dei prodotti
finanziari e dei contratti. A me risulta che si debba fare
un esame per diventare promotori finanziari. Già un puntoin
più a favore sarebbe un abbigliamento adeguato (sostituire
magliette e polo con camicia e una cravatta, non dico
giacca.. ).
3)Se è vero che nulla ed a nessun titolo viene corrisposto
per questa vendita agli impiegati delle poste, che si faccia
qualcosa. Sono una categoria a rischio estinzione. Posso
solo encomiarli per l'estremo zelo dimostrato.
Quanto è successo è colpa mia per i seguenti motivi:
1)Non sono stato in grado di mettere mia madre al corrente
che le poste ora sono come e meglio delle Banche
(riassumendo il concetto del Direttore).
2)Dovevo sempre essere presente con lei non solo in questa
spiacevole occasione (stando sempre al Direttore ed ancora
una volta ha pienamente ragione).
3)Molto di quanto si è sforzata di insegnarmi per mettermi
in guardia dai pericoli non ha valore perché questo non è
più il suo mondo.
Le poste hanno più della banche la facoltà di venire a
contatto con un'utenza di età avanzata (pensionati).
Espongono poster che reclamizzano prodotti finanziari a
basso rischio (fondi in Bond) che riportano in bella vista
la remunerazione dell'anno passato (buona ma non garantita)
e difficilmente espongono dati su altri tipi di fondi
(azionari) in quanto dovrebbero anche lì informare sulla
remunerazione passata ed avrebbe un effetto opposto sulla
fiducia e la propensione all' acquisto.
Questo tipo di clientela è la più indifesa ed è alla
mercé di gente che si occupava fino a ieri di tutt'altro.
Possono fare seri danni.
Per gli anziani, tra le tante esigenze in più di noi
giovani, ve ne sono due: la sicurezza economica nella
vecchiaia derivata dai loro risparmi e la salute. Le poste
hanno pensato alla prima. Mi auguro che prima o dopo non
inizino a vendere anche farmaci.
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