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Riscaldamento - tassa del nord?
di Alex
1 luglio 2005 0:00
 
Vorrei capire costa stanno proponendo le associazioni consumatori per mettere fine a questo furto che riguarda in primo luogo l'IVA sul riscaldamento.
La legge prevede che l'aliquota sia il 10% per acqua calda sanitaria e uso cucina ("uso domestico"), mentre il 20% per l'uso riscaldamento, come se riscaldarsi fosse un lusso e non una necessità!! Soprattutto al nord il riscaldamento è una necessità ed incide in maniera pesante sul bilancio delle famiglie nel periodo invernale; oltretutto l'aliquota del 20% è assurda (pensare che i libri hanno l'aliquota al 4%, forse vogliono farci bruciare i libri per riscaldarci); l'elettricità prevede un'aliquota del 10%, perchè il riscaldamento deve essere trattato diversamente?
Inoltre per gli impianti "uso promiscuo", cioè che comprendono entrambe le tipologie sopra specificate, l'aliquota viene applicata al 20% su tutto il consumo poiché non è possibile dividere i due tipi di usi con un solo contatore (in realtà un modo ci sarebbe visto che esistono periodi di legge in cui è vietato usare il riscaldameno); e questo avviene praticamente sempre (visto che nessuno ha due impianti separati), tranne per coloro che hanno un impianto centralizzato per il riscaldamento ed autonomo per l'uso domestico.
Ci sono diverse sentenze dei giudici di pace, qualcuno a favore dei consumatori ma tante contro. Sarebbe ora di chiarire una volta per tutte la situazione, almeno per quanto riguarda l'IVA. Secondariamente credo che gli scaglioni di costo dell'energia per riscaldamento andrebbero riviste in modo da fare pagare di meno chi usa in maniera regolare il riscaldamento e far pagare di più chi ne abusa.
Perché le associazioni consumatori non alzano la voce intorno a questo capitolo?
 
 
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1 luglio 2005 0:00
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