Testo integrale, ogni commento pare superfluo,
meditate.
La lettera di Romano Prodi ad Arcigay e Arcilesbica
Cara Polo, caro Lo Giudice,
prendo atto con estrema considerazione e serietà della
vostra insoddisfazione circa il compromesso raggiunto in
sede di redazione del programma su una materia cara a Voi,
ma Vi assicuro, non solo a Voi, come quella del
riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà
alle persone che fanno parte delle unioni di fatto.
Quello che Vi chiedo di riconoscere è comunque la
determinazione, mia e di ogni componente della coalizione,
la presa d'impegno, a voler percorrere insieme a Voi, e non
senza di Voi, il cammino in grado di portare a un
riconoscimento pieno ed effettivo di questi diritti.
Quello che Vi chiedo è dunque di essere consapevoli che un
argomento simile, per essere discusso, per essere
sviluppato, approfondito, non ha bisogno di chiasso, non ha
bisogno di polemiche, ma del dialogo piano e ponderato,
pacato e non urlato, tra persone che hanno a cuore,
veramente, il bene dell'Italia.
Io so che voi questo avete a cuore, io so che voi avete a
cuore la nostra vittoria; costruiamo dunque insieme in
queste settimane che ci separano dal voto, le condizioni
migliori per vincere, che risiedono essenzialmente nella
coesione e nella compattezza della coalizione.
Confidando nella Vostra lungimiranza. Con stima e
gratitudine.
Con molta amicizia
Romano Prodi
Roma, 1 marzo 2006
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