La sinistra, che durante il Governo Berlusconi si stracciava
le vesti per la riforma delle pensioni di Maroni approvata e
benedetta persino dall'europa, incerta sul da farsi, ma
certa solo di dover sempre e comunque adulterare i
provvedimenti dell'odiato Cavaliere Nero (anche quelli
migliori !), medita un intervento sulle pensioni.
Per ora le pensioni di chi in pensione ci dovrebbe andare,
poi, col tempo, chissà, magari anche sul quantum di chi in
pensione già c'è.
Così assistiamo ad un balletto di cifre e di interventi con
la nomenklatura sinistra che da letteralmente i numeri o,
meglio, l'età pensionabile.
Con degli acuti come quello di D'alema che definisce
"aberrante" andare in pensione a 57 anni: evidentemente il
geniale skipper comunista ritiene più degno di biasimo un
57enne pensionato che non passeggiare amorevolmente sotto
braccio, tra le macerie, ocn un terrorista hetzbollah.
E' evidente persino a quelli di sinistra che non è
possibile mantenere in pensione un numero di persone pari o
superiore a quello della popolazione attiva, quindi
bisognava agire sulla leva di una maggiore permanenza al
lavoro, prestazioni rapportate ai contributi versati,
favorendo la previdenza integrativa.
Così fu fatto dal Governo Berlusconi.
La furia iconoclasta della sinistra di distruggere tutto
quel che Berlusconi ha costruito, ha portato al balletto
odierno su età (ritorno ai 57, no 58, aumento a 62,
incentivi e penalizzazioni a seconda che si vada prima o
dopo) per giungere alla odierna notizia di stampa che
ipotizza un decreto legge per bloccare i pensionamenti nel
2007 anche per chi avesse compiuto 57 anni di età e 35 di
anzianità.
Come ciliegina sulla torta leggiamo anche la dichiarazione
della Bonino (mancavano pure i radicali in questa kermesse
estiva!) che dice "le donne? Assurdo che vadano in pensione
prima".
Il risultato di tutto questo pressappochismo della sinistra
è una autentica macelleria sociale:
- forse non si andrà in pensione nel 2007
- forse donne e uomini andranno in pensione alla stessa età
(ovviamente quella più alta)
- forse chi vorrà andare in pensione prima di un limite
superiore a quello della Riforma Maroni del Governo
Berlusconi, dovrà pagare una penale che gli decurterà il
suo montante.
Forse: l'avverbio proprio della sinistra al governo.
E chissà quali altre brillanti idee estrapoleranno i geni
della sinistra per punire i lavoratori e rendere i loro
ultimi anni densi di preoccupazione.
Come ha giustamente detto il Ministro per l'Economia (quello
competente, temporaneamente non in carica) Giulio Tremonti:
gli uffici sono aperti, chi può chieda di andare in
pensione ora.
SI SALVI CHI PUO' !
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