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SINTESI DEL CONFLITTO ISRAELE-PALESTINA
di IVAN
9 gennaio 2009 0:00
 

SINTESI DEL CONFLITTO ISRAELE-PALESTINA

Noto numerosi thread e post dedicati ai recenti scontri in Medio Oriente.
Da una parte è un bene che tali fatti destino interesse; dall'altra constato in vari post una certa superficialità ed ignoranza (per non dire razzismo a buon mercato) sui più elementari fondamenti della questione.
Questo post vuole essere un riassunto generale della vicenda arabo-israeliana, sintetico quanto basta per rimanere obiettivi e limitarsi ai fatti comprovati e imparziali.
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CRONOLOGIA STORICA

Dopo secoli di Diaspora (il "nomadismo" del popolo ebreo), il XIX secolo vede una significativa immigrazione di ebrei nei territori palestinesi, e il sorgere del SIONISMO, il movimento nazionale ebraico il cui intento è quello del ritorno in Palestina e la creazione qui di un'entità politica ebraica.

1923-1948 - Il Mandato Britannico
Nel corso delle trattative post-belliche, alla Gran Bretagna viene assegnato dalla Società delle Nazioni il MANDATO SULLA PALESTINA, dato che l'esercito inglese occupava e controllava il territorio fin dal 1917.
In virtù di precedenti accordi stipulati con la Gran Bretagna, il movimento sionista considerò il Mandato Britannico sulla Palestina il primo passo per la futura realizzazione dell'agognato Stato Ebraico,
Invece le popolazioni arabe si dimostrarono subito OSTILI a tale progetto.

Dopo la 2° guerra mondiale, viene fondato l'UNSCOP (United Nations Special Committee on Palestine).
l'UNSCOP si pone il problema di come accontentare entrambe le fazioni (residenti arabi e coloni ebrei), giungendo ad una conclusione che ancor oggi è il nodo cruciale del Conflitto:

Soddisfare le pur motivate richieste di entrambi è "manifestamente impossibile",
ma è anche "indifendibile" accettare di appoggiare solo una delle due posizioni.


Per evitare possibili rappresaglie da parte della popolazione araba, nel decidere su come L'UNSCOP considera di spartire il territorio radunando tutte le zone dove i coloni ebraici erano presenti in numero significativo (seppur spesso in minoranza) nel futuro territorio ebraico, a cui venivano aggiunte diverse zone disabitate in previsione di una massiccia immigrazione ebrea, per un totale del 56% del territorio.
L'Alto Comitato Arabo (organo rappresentativo dei Palestinesi) respinge la risoluzione: alcuni negano totalmente la possibilità della creazione di uno Stato Ebraico, altri criticano la spartizione del territorio ritenendo che avrebbe chiuso i territori assegnati alla popolazione araba, altri ancora sono contrari per il fatto che alla minoranza ebraica (un terzo della popolazione totale) sia assegnata la maggioranza del territorio.

1948 - La Guerra arabo-israeliana
Il 15 maggio le truppe britanniche si ritirano definitivamente dai territori del Mandato, lasciando campo libero alle forze ebraiche ed arabe.
Lo stesso giorno gli eserciti di Egitto, Siria, Transgiordania, Libano e Iraq, attaccano il neonato Stato di Israele.
L'offensiva viene bloccata dall'esercito israeliano e le forze arabe riescono ad occupare solo piccole parti della Palestina (la zona costiera attualmente denominata STRISCIA DI GAZA e la Cisgiordania).
Le forze israeliane occupano invece gran parte del territorio che era stato sotto il Mandato Britannico.
La guerra, terminata dopo un anno con la vittoria di Israele, crea quello che resterà la causa degli scontri successivi: circa 700 mila profughi arabi sono costretti ad abbandonare le loro proprietà dai vincitori del confronto.

1959
Nasce il gruppo armato palestinese AL-FATAH, che nel proprio statuto riporta: "Qualunque trattativa che non si basi sul diritto di annientare Israele sarà considerata alla stregua di un tradimento".

1964
Viene fondata l'OLP (Organizzazione di Liberazione della Palestina) con il benestare degli Stati Arabi.
Il suo statuto proclama la necessità di distruggere Israele con la lotta armata.

1967 - La Guerra dei Sei Giorni
La Guerra dei Sei Giorni ebbe inizio il 5 giugno 1967.
Le forze israeliane guidate dal Generale YITZHAK RABIN occupano i territori arabo-palestinesi (il Sinai e le alture del Golan, Cisgiordania e Striscia di Gaza).
Il 10 giugno le ostilità cessano, ed Israele vede la propria estensione geografica QUADRUPLICATA.
Con questa vittoria Israele attira l'attenzione degli Stati Uniti, che offre aiuti economici e abbondanti forniture tecnologiche e militari.
Infatti per gli USA il principale pericolo in Medio Oriente era il nazionalismo arabo, in grado di portare a tendenze autonome e anti-occidentali gli Stati di una regione fortemente strategica per l'economia mondiale.
Israele diventa, in quanto fedele alleato, un ottimo avamposto statunitense nella zona.

1974
l'ONU attribuisce all'OLP lo status di "rappresentante del popolo palestinese", e il diritto ai Palestinesi a far valere la sovranità sulla Palestina "con ogni mezzo".
Numerose sono le risoluzioni contro Israele; tra esse l'esclusione di Israele dall'UNESCO e la sospensione di qualsiasi piano di aiuti e collaborazione.
L'OLP ribadisce la sua volontà di cancellare Israele mentre lo Stato ebraico rifiuta di trattare con l'OLP e il suo leader YASSER ARAFAT.

1982- Il massacro di Sabra e Shatila
17-19 settembre: non fermato dall'esercito israeliano, un gruppo di maroniti libanesi è lasciato libero di massacrare indisturbato la popolazione palestinese dei campi profughi di Sabra e Shatila (quartieri di Beirut teoricamente sotto il controllo militare israeliano).
Si stima la morte di almeno 700 civili indifesi.
La reputazione dello Stato di Israele ne resterà macchiata indelebilmente.

1988 - La prima intifada
Il movimento integralista palestinese HAMAS dichiara la Jihad contro Israele, dando inizio a quella che sarà chiamata la Prima Intifada.

1993 - Accordi di Oslo: pace tra Rabin e Arafat
Improvvisa distensione: Arafat, a nome del popolo palestinese, riconosce lo Stato di Israele e accetta il metodo del negoziato, rinunciando all'uso della violenza e impegnandosi a modificare in questo senso lo Statuto dell'OLP.
Il Primo Ministro israeliano Rabin, a nome di Israele, riconosce l'OLP come rappresentante del popolo palestinese.

1994 - Barriera tra Israele e la Striscia di Gaza
Israele costruisce un muro di separazione, sostenendo che serve per difendersi dagli attacchi kamikaze.
Secondo l'ONU è illegale perché viola i diritti umani: il tracciato del Muro corrisponde ad un'annessione de facto di territorio palestinese, e costituisce una misura sproporzionata rispetto alle legittime esigenze di autodifesa di Israele, peggiorando ulteriormente le condizioni di vita dei Palestinesi.

1995
Firma della seconda parte degli Accordi di Oslo, con la nascita dell'ANP (Autorità Nazionale Palestinese) e della polizia palestinese.
Il 4 novembre 1995 Rabin viene assassinato da un estremista conservatore israeliano.
Il posto di Primo Ministro viene preso da SHIMON PERES.
Gli scontri e gli attentati continuano anche quando dalle elezioni Israeliane viene eletto Primo Ministro BENJAMIN NETANYHAU.

1997
In attuazione degli accordi, Israele si ritira dai Territori palestinesi occupati. Il 95% della popolazione palestinese passa sotto il controllo dell'ANP.
Tuttavia, Netanyahu non rispetta gli accordi per quanto riguarda la politica di insediamento di coloni israeliani nei Territori Occupati e ciò favorisce il perdurare di uno stato di continua tensione.

1999
In Israele EHUD BARAK viene eletto Primo Ministro, e riprende il processo di pace con Palestina e Siria.

2000 - La Seconda Intifada
Alle dimissioni di Barak seguono elezioni che portano a capo del governo ARIEL SHARON.
Sharon dichiara di non voler più sostenere alcuna trattativa con Arafat, essendo ormai quest'ultimo non più in grado di esercitare alcun controllo sui gruppi terroristici palestinesi.
Inizia una nuova escalation di violenze.

2004
Muore Arafat. ABU MAZEN gli succede come Primo Ministro palestinese.

2005 - Ritiro israeliano dalla Striscia
Israele adotta il Piano di Disimpegno Unilaterale, ed abbandona tutte le proprie colonie nella Striscia di Gaza.
I coloni israeliani reticenti sono spostati di forza dai militari.
Il partito di Al-Fatah governa così ufficialmente sulla striscia di Gaza, primo pezzo dello Stato di Palestina.
Ciononostante, Israele continua a controllare la Striscia di Gaza dal cielo e dal mare, nonché la maggior parte degli accessi via terra.
Per l'ONU, quindi, la Striscia di Gaza resta territorio occupato. Israele limita agli abitanti di Gaza la possibilità di pescare, limitandola a sole sei miglia dalla costa; questo aumenta la disoccupazione e la fame, contribuendo a rendere i palestinesi dipendenti dall'aiuto umanitario.

2006
Ariel Sharon entra in coma per emorragia cerebrale. La sua carica viene assunta da EHUD OLMERT.

2007 - Vittoria elettorale di Hamas
Dopo quasi 2 anni di controllo da parte di Al-Fatah, in Palestina vengono indette nuove elezioni, vinte dal partito integralista Hamas.
Israele, gli USA e l'Unione Europea, considerando Hamas un'organizzazione terroristica, hanno imposto alla Palestina un boicottaggio congelando tutti i fondi al governo palestinese e interrompendo l'invio di aiuti umanitari nella Striscia.
45.000 palestinesi hanno chiesto di poter emigrare (si ipotizza che Israele, dove alcuni dei partiti propongono apertamente l'espulsione dei palestinesi, stia cercando di favorire un esodo 'volontario' dei medesimi).
Inizia contestualmente una nuova fase del conflitto tra Hamas ed Israele che vede, da parte israeliana, un embargo verso la Striscia, e da parte palestinese il lancio di razzi e tiri di mortaio contro installazioni e città israeliane.

2008 - Operazione "Piombo Fuso"
Il 1º marzo 2008, l'esercito dello Stato di Israele con l'operazione Inverno caldo invade la Striscia con forze blindate ed aeree.
Nell'ambito di una tregua di sei mesi, Hamas accetta di porre fine al lancio di razzi in cambio di un alleggerimento del blocco da parte di Israele. La tregua è terminata il 19 dicembre.
Il 27 dicembre 2008 i vertici politici israeliani hanno lanciato l'operazione Piombo fuso contro la Striscia.

Ciò a cui stiamo assistendo ora.
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CONCLUSIONI
Come si può notare, si tratta di un quadro complesso anche in versione sintetica.
Impossibile quindi ridurre il tutto ad un banale discorso di "buoni-contro-cattivi";
tuttavia le analisi più approfondite e le opinioni personali prescindono dalla conoscenza almeno dei semplici dati qui esposti.

(P.S: Questo post è solo informativo e come tale non necessita di repliche, anche se sono benvenute le osservazioni aggiuntive degli acculturati...)

 
 
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