Roma, - ''Il sindaco di Cornuda, in provincia di Treviso, ha
fatto togliere i crocifissi da tutti i seggi della
cittadina''. La denuncia arriva da Filippo Ascierto,
responsabile per la sicurezza di An, che spiega come il
sindaco abbia giustificato la sua richiesta alla prefettura
richiamandosi alla laicità dello Stato. ''Possiamo capire
che lo Stato è laico - dice Ascierto all'Adnkronos - ma non
crediamo ci sia nulla di male a esporre il Crocifisso.
Semmai sono altre le cose che non dovrebbero essere presenti
nei seggi elettorali. Denunceremo questo comportamento alle
autorità preposte''
Un caso analogo si è avuto ad Amelia, nell'Umbria. Questa
volta sono stati quelli di FI a "denunciare" il caso.
Emblematico è l'intervento del camerata Ascierto di AN,
responsabile della sacra tradizione fascista di detto
partito. Secondo costui la laicità dello stato andrebbe a
"braccetto" con il crocifisso. Il fatto che costoro non
abbiano ancora compreso che il crocifisso è un simbolo
confessionale e non della laicità dello stato il quale,
proprio perchè laico, dovrebbe garantire a tutti i
cittadini uguali possibilità, senza favorire spudoratamente
questa o quella confessione religiosa, è emblematico
dell'attuale situazione politico-economica della nostra
sventurata Italia.
Coloro che si recano a votare non sono tutti cattolici e se
anche "battezzati" non sono tutti credenti. Il clero
condivide con i fascisti un infame passato di violenze e di
soprusi di ogni genere ed è per questo che i fascisti
sentono, più di ogni altro, il crocifisso come un loro
simbolo!