Considerazioni sulla convivenza tra umani e grandi animali
predatori, immessi forzatamente in territori altamente
frequentati/abitati.
Vipere, zecche, ragni, vespe e insetti vari sono animali di
differente pericolosità, da sempre noti ai frequentatori di
zone collinari/montane e aree verdi in genere. Cercatori di
funghi/fossili, cacciatori, ciclisti, boscaioli, fotografi,
camminatori, ... sanno, di solito, come interagire con
questi piccoli animali.
Ben diverso è il caso di lupi, orsi e cinghiali.
Per garantire la convivenza tra uomini e grandi predatori
selvatici protetti è indispensabile che tutti i
frequentatori le aree (ri)popolate forzatamente con queste
fiere siano consapevoli dei rischi connessi alla loro
presenza; conoscano le regole per relazionarsi con essi e
sappiano come condurre i bambini e i propri animali
domestici (cani). Per consentire un’adeguata preparazione
in materia sono necessari interventi massicci e sistematici
che daranno risultati a medio-lungo termine:
cartellonistica, opuscoli, corsi specifici, formazione
scolastica capillare.
In riferimento ai potenziali incidenti derivanti dal
rapporto con animali ‘pericolosi’, il frequentatore di
queste aree solleva da ogni responsabilità Comune,
Provincia, Regione ed altri Enti preposti alla gestione dei
Territori, sottoscrivendo un consenso informato, sulla
falsariga di quelli imposti per un qualsiasi, anche minimo,
intervento chirurgico.
Ai proprietari di bestiame (mucche, cavalli, pecore, capre,
…) è garantito un rapido e congruo rimborso di tutti i
danni provocati da questi predatori. Idem per le
coltivazioni.
Si potrebbe immaginare che una quota di questi rimborsi e
dei costi diretti/indiretti della sicurezza: recinzioni,
cani da guardia (sperando non diventino a loro volta un
problema) siano a carico dei frequentatori, attraverso il
versamento di un contributo, contestuale al consenso
informato e all’eventuale rilascio del permesso per la
raccolta dei funghi.
In prospettiva si potrebbe anche pensare ad un referendum di
gradimento (riservato ai residenti delle aree dove si
intendono introdurre forzatamente grandi predatori
selvatici) e uno di accettazione dei rischi/costi (riservato
ai frequentatori delle stesse aree).
Esperimenti a tavolino, per quanto ‘illuminati’, e
decisioni prese sulla pelle e all’insaputa delle persone
non sono mai accettabili. Democrazia e buon senso vorrebbero
sempre scelte trasparenti e condivise.
Carlo Pento
montanaro della Domenica
FORUM IN EVIDENZA
21 gennaio 2019 19:45
Green Power - truffa
31 dicembre 2018 17:57
Contratto con straniero
20 dicembre 2018 15:41
Certificates. Dov'è il segreto di tanta generosità?