Cuneo fiscale, continua il valzer dei numeri
(20/09/2006)
Se governo e parti sociali ha trovato un punto d'accordo sul
taglio del cuneo fiscale, all'interno della stessa
maggioranza sembra non esserci convergenza, stando alle
ultime di questa mattina del ministro per la Solidarietà
sociale Paolo Ferrero.
Ieri sera a palazzo Chigi l'esecutivo di Romano Prodi ha
incontrato sindacati e imprenditori per delineare l'entità
del taglio e la ripartizione tra datori di lavoro e
dipendenti. In sostanza, ha spiegato il ministro al Lavoro
Cesare Damiano, la misura partirà dal 2007 e sarà di 5
punti percentuali, con un taglio ripartito per il 60% a
favore delle imprese e per il 40% dei lavoratori. Il tutto
per un costo totale di circa 9 miliardi di euro.
Sebbene con alcune riserve, sindacati e Confindustria si
sono dichiarati sostanzialmente soddisfatti, mentre hanno
dichiarato la loro perplessità le associazioni di
rappresentanze delle pmi, che temono di essere tagliate
fuori dai criteri di selettività indicati dal governo.
Al tavolo con le parti sociali sullo sviluppo, infatti, il
ministro del Lavoro ha confermato che il taglio del cuneo
sarà incentivo per le assunzioni a tempo indeterminato, e
che ci sarà automatismo per i criteri di selezione.
L'azione sul cuneo sembra quindi inserirsi all' interno di
una manovra più ampia e generale contro la precarietà del
lavoro. "Il governo inserirà nella legge Finanziaria
l'innalzamento dei contributi previdenziali per i lavoratori
parasubordinati e interventi contro il lavoro nero", ha
confermato anche oggi Cesare Damiano, che ha anche
annunciato l'intenzione di varare una nuova normativa sui
contratti a termine.
Questa mattina tuttavia è intervenuto il responsabile della
solidarietà sociale Ferrero secondo cui il taglio del cuneo
fiscale deve essere ripartito a metà tra lavoratori e
imprese. ''Di già deciso non c'è ancora nulla - ha
precisato Ferrero a margine di una audizione alla Camera -
da parte mia ritengo che si debba andare verso una
ripartizione al 50%''.
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Ma al di là del solito valzer, resta un nodo importante da
sciogliere: chi paga tutto questo???
Dreniamo i soldi ai risparmiatori per trasferirli nuovamente
a pioggia agli industriali? Perchè il primo risultato che
si ottiene è questo: le aziende la cui voce principale è
il costo del lavoro (tanta manodopera, spesso a causa di
inefficienze e mancati investimenti) aumenteranno gli utili
perchè verseranno meno contributi!!!
Che minchiata galattica è questa, eh!?
FORUM IN EVIDENZA
21 settembre 2006 0:00
BUON ANNO AGLI EBREI! BUON RAMADAN AGLI ISLAMICI! BUON TUTTO A TUTTI!