Censura italiana e falsa laicità
La grande Censura italiana, soprattutto in merito alle
notizie riguardanti Chiesa, Vaticano, preti, vescovi,
cardinali e papa, è diventata oltre che preoccupante,
insopportabile e ridicola. Molti mass media italiani hanno
così tanta paura di informare l'opinione pubblica che
evitano di riportare le notizie che "infastidiscono" gli
uomini in gonna. I più bravi tra i mass media, invece,
manipolano le notizie riproponendole in salse pittoresche,
buttando fumo negli occhi agli sprovveduti creduloni.
N.d.R.
Egregio direttore,
in un'epoca segnata da rigurgiti oscurantistici, da forme di
aggressivo clericalismo e da una goffa papofilia, ma
soprattutto da quei 'laici in ginocchio' e da quegli 'atei
devoti' contro cui, stigmatizzando la subalternità
trasversale di personalità politiche e intellettuali alla
Chiesa cattolica, il filosofo Carlo Augusto Viano ha
recentemente indirizzato la sua vigorosa polemica in difesa
dei princìpi della laicità e della libertà, suscita
profonda ammirazione un presidente del consiglio il quale,
come lo spagnolo Josè Luis Rodriguez Zapatero, non si
prosterna ai piedi del capo di uno Stato straniero (il
Vaticano), che si ingerisce costantemente e massicciamente
nella giurisdizione di uno Stato sovrano (la Spagna), lo
accoglie correttamente al suo arrivo sul suolo iberico, ma
si astiene del tutto legittimamente, non essendo un credente
e non essendo un ipocrita, dal partecipare alla messa da lui
celebrata. La correttezza e l'autonomia di cui, ancora una
volta, ha dato prova Zapatero, sono degne non solo del
ruolo, che egli riveste e sa interpretare con efficacia e
coerenza, di capo del governo di uno Stato laico, ma anche
della natura di un 'hombre vertical' (ossia di un uomo che
cammina eretto), e meritano un apprezzamento e un plauso
tanto maggiori, quanto minori, o del tutto assenti, sono
state la dignità e l'autonomia di quei capi di Stato e di
quei presidenti del consiglio, in particolare italiani, il
cui servilismo nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche
è stato immortalato in tutto il suo squallore da immagini
fotografiche o televisive che li ritraggono mentre,
incolonnati in fila indiana e accompagnati da mogli
debitamente velate e figli debitamente composti, aspettano
il loro turno per inginocchiarsi davanti al papa, baciare il
suo anello e ricevere la sua benedizione.
Eros Barone
[email protected]
La lettera è stata inviata al direttore della Prealpina e
non pubblicata. Il direttore del giornale ha motivato - si
fa per dire - la sua decisione sostenendo che non condivide
il plauso a chi porta villania e offende l'ospitalità che
è sacra: egli ha così commesso un errore di fatto
(Zapatero ha accolto correttamente il capo del Vaticano,
ossia il capo di uno Stato straniero, quando questi è
arrivato sul suolo iberico) ed estendendo il concetto di
ospitalità al di là della sfera dei rapporti di cortesia
interpersonali fra due capi di Stato. N.d.A.
Fonte:
http://nochiesa.blogspot.com